Alvin Aley e Jerome Robbins fautori della black dance
Alvin Aley è stato un danzatore di colore nato nel 1931 e morto nel 1989, viene ricordato come il fautore di un nuovo ed innovativo stile profondamente ritmico di danza, uno stile di ballo molto sensuale e per nulla timido, dalle qualità capaci di fondere tra loro tecniche di danza già conosciute con linguaggi del corpo propriamente nuovi e differenti.
Nel 58’ l’artista fonde una compagnia di danza tutta sua esclusivamente composta da ballerini di colore afroamericani.
La black Dance da non confondere assolutamente con la breakdance, appare anch’essa nella storia delle danze provenienti dall’America, in particolare dal filone della danza moderna, questa volta però prodotta e creata da artisti e danzatori di colore statunitensi.
Contrariamente alla danza moderna usuale, caratterizzata da uno stile anche se differente da artista ad artista ma abbastanza unificato nel suo collettivo, la black modern dance o più semplicemente la black dance, è caratterizzata da un deposito parecchio profondo di un’identità culturale proveniente dalla comunità prettamente nera ed afroamericana.
La stessa minoranza etnica dalla quale provengono i tanto acclamatii solchi musicali del blues e del jazz sulla storia musicale statunitense.
E quella stessa minoranza etnica che diede vita a nuove ritmiche musicali degli strumenti a percussione sia etnici che occidentali, ed a nuove tipologie di danza ed interpretazione ritmiche come il tip tap.
Altro grande coreografo ed inventore danzario è senza dubbio Jerome Robbins nato nel 1918 e dipartito nel 1998, lo si ricorda specialmente per il suo grande capolavoro in puro stile musical “West Side Story” del 1957 dove, assieme al compositore Leonard Bernstein, i due riescono a coniugare perfettamente tecniche e musiche che partono dal classico, passano dal moderno (stile perno dello spettacolo) per infine giungere ad elementi delle danze afrocubane.
Questo è la riprova di come nell’ultimo secolo, i più grandi stili musicali e di ballo si siano contaminati tra di loro, dando vita ad innumerevoli nuove correnti artistiche e di spettacolo, alcune perse nel tempo ed altre invece sopravvissute sino ai giorni nostri.
Questo formidabile coreografo, anche se non appartenente alla comunità afroamericana, pertanto di pelle bianca, rimane esterrefatto ed entusiasmato dai ritmi jazz dell’epoca della sua grande espansione, percepisce e ricrea anch’egli un nuovo linguaggio interpretativo dalla danza modern.
Robbins è molto legato alla spettacolarizzazione ed ai valori che ne derivano sul palcoscenico, nelle sue rappresentazioni infatti si nota come il coreografo sia in grado di mescolare con facilità estrema generi e tecniche di ballo differenti tra loro, passando ad uno stile del tutto rivoluzionario e pienamente funzionante, sia per chi lo balla, sia per il pubblico che ne rimane abbagliato.