Danza a cielo aperto come origine dell’anfiteatro
Dai primordi della storia della danza, i popoli della Terra hanno iniziato a propiziare balli in onore a Dei o Religioni antiche, in altri casi in onore della stessa Madre Terra o degli animali che la abitano, uomo e in particolar modo donna compresi.
Le danze antiche si sviluppano attraverso movimenti coreutici di gruppi spesso fisicamente disposti nel circondare l’elemento rappresentativo del ballo in questione.
Nella maggior parte dei casi delle diverse epoche, questi eventi avevano luogo in forma libera ed all’aperto, nelle foreste, nelle piazze, nei giardini, nei cortili o nei campi.
Questi generi di manifestazioni popolari non hanno smesso affatto di esistere, anzi, nella tradizione culturale e popolare ancora oggi, prendendo in esame le stesse regioni italiane, vengono nei loro comuni utilizzate sagre tradizionali, assembramenti popolari riconosciuti a livello nazionale e feste, divengono al momento della loro esecuzione, manifestazioni dirette di un palcoscenico popolare voluto dalla gente che coinvolge gente di ogni fascia sociale ed età, riuscendo in un certo qual modo a coinvolgere tutti.
Un tempo le danze venivano tutte ed indistintamente svolte all’aperto tra riti, processioni, spettacoli in anfiteatri storici, cortei dovevano per forza di cose essere sviluppati in aree molto grandi per riuscire orbene a convogliare il maggior numero di persone e dare libero accesso ad ogni singolo elemento di una comunità.
Come ad esempio i grandi cortei delle danze apollinee, che venivano creati lungo le vie più capienti e di migliore accesso ai templi, mentre quelle dionisiache venivano intraprese in spazi diversi come strade, piazze o boschi, un tipo di concezione perciò più statica rispetto a quelle di processione.
Edifici monumentali con la funzione di essere luoghi di ospitalità per questo genere di eventi, vengono ideati e costruiti solo in un secondo momento (i primi anfiteatri), il tutto grazie alla continua evoluzione ed incremento dell’organizzazione socio-culturale degli antichi popoli in costante evoluzione; questi edifici vengono creati proprio per questo scopo, ossia, per iniziare a concepire l’arte come mezzo intrattenitivo e propagandistico.
I primi concetti di teatro, risalgono all’anfiteatro, nel quale il pubblico siede su grandi scalini di roccia, ed è proprio presso queste grandi strutture che si iniziano ad intravedere orchestre ed una organizzazione scenica del palco capace di iniziare a sorprendere il pubblico per mezzo di effetti visivi speciali ed a scenografie elaborate.
E’ l’inizio di una visualizzazione innovativa dell’arte rappresentativa, catturata dal pubblico in maniera tridimensionale e non più solo di passaggio, ma di un insieme architettonico unitario, la cui costruzione era abbellita da nel periodo romano da archi e colonne e scalinate a mezzaluna dalla geometria elegante.
I principali artisti erano i pantomimi che con la loro preparazione poliedrica, suscitavano stupore e nuove emozioni ad infinite platee, grazie alla loro bravura e versatilità nelle discipline attoriali, canore e del ballo.